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Il clou del paesaggio: scale "fluttuanti" e sentieri sospesi dove l'erba cresce libera

  • Фото автора: Marco
    Marco
  • 28 апр.
  • 4 мин. чтения

Negli ultimi decenni, la progettazione del paesaggio ha subito una trasformazione radicale. Dalle grandi opere di urbanizzazione verde agli interventi più delicati nei giardini privati, emerge con forza una nuova filosofia: ridurre l'impatto umano sul suolo, favorendo il dialogo tra spazio costruito e natura spontanea.

In questo contesto, scale "fluttuanti" e sentieri sopraelevati rappresentano una delle innovazioni più interessanti e suggestive. Non più superfici che schiacciano il terreno e interrompono il ciclo vitale dell'erba e delle piante, ma strutture leggere, quasi eteree, che sembrano sospese nell'aria, permettendo al verde di prosperare sotto di esse.

Questa tendenza non è solo una moda estetica, ma una profonda evoluzione etica ed ecologica nel modo in cui concepiamo l'interazione tra architettura e ambiente naturale.


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1. Origini e influenze: dalla natura selvaggia ai giardini sospesi

1.1 Il passato: percorsi battuti e controllo della natura

Tradizionalmente, la progettazione del verde era dominata da un principio di controllo. Nei giardini rinascimentali e barocchi, la natura veniva piegata alla volontà umana: siepi perfettamente squadrate, sentieri lastricati, erba rasata e piante disposte in geometrie rigorose.

Il suolo era visto come superficie da dominare, e ogni costruzione tendeva a cancellare le caratteristiche spontanee del paesaggio.

1.2 Le prime avvisaglie di un cambiamento

Già nel XIX secolo, con l'avvento dei parchi paesaggistici progettati da figure come Frederick Law Olmsted (autore di Central Park a New York), si cominciò a introdurre un'estetica più "naturale", ma ancora con tecniche di costruzione tradizionali.

Solo nella seconda metà del XX secolo, grazie alla nascita della land art e del paesaggismo ecologico, si iniziò a pensare a interventi minimali che preservassero l'ecosistema.

1.3 I pionieri dei sentieri sospesi

Le prime strutture "fluttuanti" nascono nel mondo dell'arte ambientale e poi si diffondono nel design del paesaggio contemporaneo. Progetti come quelli di Piet Oudolf o Andrea Cochran propongono percorsi che si integrano delicatamente nel paesaggio, valorizzandolo senza soffocarlo.

2. Le scale "fluttuanti": una nuova grammatica architettonica

2.1 Definizione e caratteristiche

Una scala "fluttuante" si distingue per alcune caratteristiche fondamentali:

  • Gradini sospesi senza struttura massiccia visibile

  • Supporti minimi o invisibili

  • Spazi vuoti tra i gradini che lasciano filtrare luce e aria

  • Materiali leggeri e resistenti

L'effetto visivo è quello di galleggiare sopra il terreno, come in un'illusione ottica perfettamente integrata nel contesto naturale.

2.2 Tecniche costruttive

Le scale fluttuanti possono essere realizzate con diverse tecniche:

  • Ancoraggi profondi che tengono ogni gradino sospeso senza necessità di supporti laterali visibili

  • Strutture a telaio nascosto che sostengono i gradini da sotto il terreno

  • Piloni sottilissimi che sembrano sparire alla vista a distanza

La progettazione richiede una perfetta conoscenza della statica e dei materiali, per garantire sicurezza senza compromettere l’estetica.

2.3 Materiali più utilizzati

  • Acciaio corten: resiste agli agenti atmosferici, si integra con il colore della terra

  • Legno trattato: conferisce calore e naturalezza

  • Pietra sospesa: dà un senso di peso in contrasto con la leggerezza visiva

  • Vetro temperato: per effetti scenografici ancora più sorprendenti

3. Sentieri sospesi: percorrere il paesaggio senza toccarlo

3.1 Perché sopraelevare i percorsi

I sentieri sospesi rispondono a diverse esigenze:

  • Proteggere il suolo: impedire il compattamento e l’erosione

  • Favorire la crescita vegetale: lasciare spazio alla rigenerazione naturale

  • Migliorare l'esperienza percettiva: camminare "sopra" il paesaggio offre una prospettiva nuova

  • Ridurre la manutenzione: meno usura rispetto ai percorsi battuti

3.2 Soluzioni formali

  • Passerelle leggere in legno o metallo

  • Ponti sospesi tra alberi o sopra prati

  • Piattaforme modulari adattabili ai cambiamenti del terreno

Ogni soluzione deve rispettare la morfologia naturale, senza imporre linee artificiali che disturbino la lettura del paesaggio.

4. Filosofia progettuale: il paesaggio come organismo vivo

Alla base di queste scelte c'è una nuova filosofia del progetto: il paesaggio non è più uno "sfondo" da decorare, ma un organismo vivente di cui l'uomo deve essere partecipe e custode.

Il progettista diventa allora regista silenzioso, che orienta senza forzare, suggerisce senza imporre, lascia spazio all'imprevisto.

"Costruire senza ferire" diventa il motto di questa nuova scuola progettuale.

5. Impatti ambientali e benefici ecologici

5.1 Preservazione della biodiversità

Consentendo all'erba e ad altre specie spontanee di crescere sotto i percorsi, si proteggono micro-ecosistemi fondamentali per la biodiversità: insetti impollinatori, piccoli mammiferi, microorganismi del suolo.

5.2 Miglioramento del microclima

La presenza di vegetazione continua riduce la temperatura superficiale, aumenta l'umidità e contribuisce alla purificazione dell'aria.

5.3 Prevenzione dell’erosione

Senza calpestamenti intensivi, il suolo mantiene la sua struttura naturale, evitando fenomeni di dilavamento ed erosione che impoveriscono il terreno.

6. Esempi virtuosi nel mondo

6.1 High Line Park, New York

Un parco lineare costruito su una ex ferrovia sopraelevata, dove sentieri e passerelle rispettano la vegetazione spontanea cresciuta nel tempo.

6.2 Gardens by the Bay, Singapore

Sistemi sospesi che attraversano le serre giganti e i giardini verticali, permettendo di osservare la biodiversità senza disturbarla.

6.3 Bosco Verticale, Milano


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Anche se più orientato alla costruzione edilizia, il principio di integrazione del verde in strutture "sospese" trova qui una realizzazione iconica.

7. Sfide e limiti

Nonostante i numerosi vantaggi, realizzare scale fluttuanti e sentieri sospesi presenta anche delle sfide:

  • Costi elevati di progettazione e costruzione

  • Manutenzione specializzata per garantire sicurezza e integrità dei materiali

  • Regolamentazioni edilizie che talvolta ostacolano soluzioni troppo innovative

Solo una sensibilità progettuale molto raffinata riesce a superare questi ostacoli e a realizzare interventi veramente sostenibili.

8. Il futuro: verso paesaggi sempre più "leggeri"

Guardando avanti, la ricerca sui materiali innovativi (ad esempio il grafene, i compositi in fibre naturali) e sulle tecniche di costruzione bioispirate promette di rendere ancora più leggere e rispettose le infrastrutture nel paesaggio.

Si va verso:

  • Percorsi autoregolanti che si adattano alla crescita delle piante

  • Scale biodegradabili per installazioni temporanee in contesti naturali

  • Progetti partecipativi dove comunità locali contribuiscono alla cura e alla gestione degli spazi verdi

Il futuro del paesaggio sarà sempre più "sospeso", leggero e interattivo.


Scale fluttuanti e sentieri sospesi non sono solo elementi funzionali: rappresentano una nuova etica del nostro stare nel mondo.Un'architettura che sa arretrare, che si fa piccola e leggera per lasciare spazio alla vita.

Camminare sopra un prato che cresce libero sotto i propri piedi diventa allora un gesto di rispetto e di consapevolezza: un invito a ripensare il nostro ruolo non come dominatori della natura, ma come suoi ospiti temporanei e riconoscenti.

 
 
 

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